| ArmavirArmavir (Hoktemberyan Hoktemberyan durante il periodo sovietico) è una città di circa 29.000 abitanti, capoluogo della omonima provincia. La città è cresciuta da un piccolo villaggio Sardarapat di circa 500 abitanti.
Nel 1935 i sovietici cambiarono il nome della città da Sardarapat in Hoktamberyan. Nel 1991 l’Armenia dichiarò la sua indipendenza dall’URSS e nel 1992 il nome della città venne cambiato nell’attuale Armavir, come era il nome dell’antica capitale.
La città di Armavir era abitata fin dal V e VI millennio a.C., come dimostrano i ritrovamenti di strumenti in ossidiana e oggetti in bronzo o terracotta risalenti ai quel periodo. . Il re Argishti I del Regno Ararateo di Van - Urartù, costruì una fortezza nella zona con il nome di Argishtikhinili.
Un'iscrizione cuneiforme pubblicata nel 1988 ha rivelato il nome del sito, Tushpa. Il complesso urarteo, frequentato anche durante il dominio persiano sull'Armenia (VI-IV a.C.), ha avuto una successiva fase ellenistica, a partire dalla fine del IV a.C. Per l'età ellenistica è attestato il toponimo di Armadoeira/Armawir: la città fu la residenza degli Orontidi, che all'epoca della dominazione seleucide (ca. 320-188 a.C.) governarono l'Armenia. Dopo la fondazione del regno d'Armenia e la fondazione della capitale di Artashat (188 a.C.), la città mantenne delle importanti prerogative religiose, e il sito dell'acropoli-tempio fu frequentato con una certa continuità.
Armavir soppravisse alla dinastia Selgiuchide, ai Parti, al Regno d'Armenia, all'Impero Romano, ai Sassanidi e all'Impero Bizantino, fino alla conquista da parte degli Arabi nel 645. Il dominio arabo durò fino all’inizio del IX secolo, quando il controllo della città passò alla dinastia Sajid, che dominava l’attuale Iran. L’Impero Bizantino riconquistò la regione nel 1045, che poi passò ai Turchi Selgiuchidi nel 1064, i quali rinominarono la città Sardarapat.
In età ellenistica sono state ulteriormente rielaborate, e su due elementi del complesso di rocce rilevato durante gli scavi nel 2002 sono state eseguite delle iscrizioni greche, di importanza capitale per la storia politica e religiosa dell'Armenia ellenistica, e per lo studio della diffusione dell'Ellenismo nella regione. Oggi, purtroppo, solo una delle rocce è visibile.
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