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Armenia Storia

La storia dell'Armenia

Le origini della storia armena sono velate dalla complessità dei movimenti dei popoli nell’area caucasica tra il terzo e la metà del primo millennio prima di Cristo e dalla scarsità di documenti riguardanti le prime culture stanziali della regione.

Secondo la Bibbia, l’Arca di Noè si è arenata sulla cima del monte Ararat. Il pronipote di Noè, haik, diede il suo nome al paese: Hayastan. I suoi discendenti, gli Armeni, sono ancora chiamati Hay.

Tra il 1500 e il 1200 a.C., è testimoniata l'esistenza di una confederazione tribale nota come Hayasa-Azzi residente nella metà occidentale dell'altopiano armeno, che entrava spesso in conflitto con l'Impero ittita. Tra il 1200 e l'800 a.C., gran parte dell'Armenia venne unificata sotto una confederazione di regni, che gli assiri chiamarono Nairi ovvero (Terra di fiumi in assiro). Nairi venne più tardi assorbito nel regno di Urartu. La civiltà di Urartu fiorì nel Caucaso e nell' Asia Minore orientale tra l'800 a.C. e il 600 a.C., e fu il primo impero armeno.

Nel periodo anticristiano si sono succeduti sul territorio dell’Armenia Storica varie occupazioni con una parentesi di indipendenza sotto il Re Tigran il Grande, fondatore dell’Impero Armeno, ricordato da Cicerone come “colui che fece tremare la Repubblica Romana”.

La tradizione fa risalire il primo annuncio del Vangelo in Armenia, primo regno nella storia ad aver accolto ufficialmente il cristianesimo, agli apostoli Taddeo e Bartolomeo ma la conversione della corte armena è dovuta all’apostolato di S. Gregorio l’ Illuminatore che nel 301 battezzò il re Tiridate III e la sua corte e da allora il cristianesimo fu proclamato religione ufficiale del regno. Questa scelta e la posizione geografica di frontiera dell’Armenia sono state cause di molte persecuzioni e guerre.

La fine del IV secolo è segnata dalla divisione dell’Armenia tra due imperi quello romano e quello persiano (387).
Nel 405 il monaco predicatore (Vartabet) Mesrob Mashtotz (361-440) inventò un alfabeto proprio alla lingua armena parlata composto da 36 lettere, capace soprattutto di tradurre la Bibbia “Regina delle traduzioni”. L’invenzione segnò l’inizio di un periodo d’oro nella letteratura e nella vita spirituale della Chiesa.

Le pressioni per cambiare religione non ritardarono; verso la metà del V secolo, la Persia, per la sicurezza e la compattezza politica dell’impero, cercò di assimilare gli armeni tentando di imporre il mazdeismo. Gli armeni pagarono un prezzo alto per il loro rifiuto con la battaglia di Avarayr nel 451 con il martirio del comandante Vartan Mamikonian ed i suoi compagni (Vasn Groni yev Haireniatz – Per la fede e la patria).

Tra occupazioni e guerre, il popolo armeno ha conosciuto varie fioriture culturali: Il VI e VII secolo hanno visto rifulgere l’architettura armena. Il IX secolo fortemente segnato dalla figura di Gregorio di Narek il più grande poeta mistico, vissuto tra il 945-1003, è il secolo della fioritura della città di Ani – centro economico e culturale di tutta la regione.

Dal secolo XI e per quasi 300 anni, gli armeni crearono sulle coste del mediterraneo il Regno di Cilicia, con capitale SIS, che rimarrà anche sede secondaria del Catholicos dopo la primarziale di Etchmiadzin.
Nel XV secolo tutta l’Armenia è invasa dagli ottomani. Nel 1800 i Russi occuparono il Karabagh e le altre regioni dell’Armenia orientale. L’Armenia in questo periodo conosce un risveglio culturale che ha come centri Costantinopoli e Tiblisi dove vivevano un gran numero di armeni.
Alla fine del XIX secolo quando l’Impero Ottomano comincia la sua agonia e con l’arrivo al potere dei Giovani Turchi, esplode l’ideologia nazionalistica ed il panturanismo: dal 1809 al 1920 perirono più di un milione e mezzo di armeni, è il primo genocidio del XX secolo perpetrato, dall'allora governo turco, a danno di un popolo fortemente legato al perdono evangelico.

Nel 1915, l'Impero Ottomano causò una grande migrazione di massa della popolazione armena durante la quale morirono almeno un milione e mezzo di Armeni. L'Armenia occidentale venne riconsciuta come parte della Repubblica di Armenia nel Trattato di Sèvres del 1920. Nel XIX e XX secolo le ambizioni della Russia di penetrare nel territorio armeno erano legate all'obiettivo di trovare uno sbocco sul Mar Mediterraneo.

La pulizia etnica degli armeni durante gli ultimi anni dell'Impero Ottomano è considerta ormai un genocidio, con una serie di massacri nel periodo 1894 - 1896 che culminò negli eventi del genocidio armeno nel 1915 -1923. Con la prima guerra mondiale in corso, l'Impero ottomano accusò i cristiani armeni di essere alleati della Russia imperiale e usò questo prestesto per procedere al loro sterminio. Gli eventi del 1915 - 1923 sono considerati dagli Armeni come il genocidio di massa organizzato da una nazione peggiore della storia. Le autorità turche affermano ancora oggi che si trattò di una guerra civile aggravata dalla malattia e dalla carestia. Il numero esatto dei morti è ancora da stabilire. Questi massacri sono celebrati tradizionalmente il 24 aprile, nel giorno dei martiri per i Cristiani armeni.

Nel 1918 l’Armenia è proclamata Repubblica e nel 1920 viene sovietizzata. Nel settembre del 1991 dopo il crollo dell’Unione Sovietica l’Armenia dichiara la propria indipendenza e diventa Repubblica d’Armenia.

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