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Monastero di Haghartsin

Per raggiungere il monastero di Haghartsin si procede una decina di chilometri oltre la città di Dilijan, piegando poi per una strada che s’infila tra fitte foreste.Il monastero si trova a 18 km da Dilijan (Provincia di Tavush) presso l’affluente del fiume Haghartsin - Aghstev. La bellezza del monastero risiede, oltre che nella sua architettura, proprio nella posizione in mezzo agli alberi.

Il Monastero di Haghartsin (danza delle aquile) costruito da due fratelli, principi della dinastia dei Bagratidi, comprende due chiese ed una cappella. La chiesa più antica dedicata a San Gregorio risale al X secolo ed è una piccola croce greca; vi si accede dal gavit salendo dei gradini. Il gavit (della fine del XII sec.) è stato costruito da Ivane Zakaryan. La piccola cupola da un’impressione d’antichità con le pietre poggiate una sull’altra. Ci sono anche alcune khatchkar e una meridiana sulla parete della chiesa di San Gregorio.

La cappella di Santo Stepanos risale a prima del 1281. All’ingresso della cappella c’è un’immagine della Madonna col Bambino: entrambi sono ritratti con sembianze mongole, evidentemente per convincere gli invasori provenienti dall’Asia centrale a non distruggere la cappella. Sul retro è rappresentato l’emblema di famiglia dei due principi.

San Astvatsatsin (Madre di Dio) costruito nel 1281 è il più grande edificio e la chiesa principale del complesso. Il Duomo è decorato con archi cui colonne sono associate rotaie. La chiesa e` una costruzione tipica all'architettura classica armena con gli ornamenti ben lavorati, sulla cui cima del muro orientale troneggia una scultura donata che raffigura i fratelli Zakaryan.
Dalla chiesa sono state conservate solo Gavit basi.

Il refettorio di Haghartsin, costruito nel 1248 dall’architetto Minas, è unico nell’architettura armena. E` una vasta sala formata dall’ accostamento di due vani quadrati coperti da quattro arconi incrociati con al centro un lanternino.

C'è anche un antico albero di noce di 700 anni dietro le costruzioni, dal quale si gode un bel panorama, e alcuni resti di tombe, incluse quelle reali della famiglia Bagratuni.

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