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La fortezza di Amberd

Il complesso fortificato di Amberd (2.300 mt. di altezza)si trova al sud del monte Aragats, vicino al villaggio Buyrakan, tra le profonde incisioni alla confluenza dei fiumi Amberd e Arkhashian, affluenti del Kasakh, per una lunghezza di oltre 400 metri. La posizione della fortezza fu scelta per costituire un caposaldo avanzato imprendibile.

La natura del terreno è costituita da rocce affioranti e da grandi ammassi detritici, con una notevole varietà sotto l’aspetto geologico: tufi, basalti, ossidiane; la presenza di questi ottimi materiali da costruzione, costituisce, come è solito d’altra parte nell’ambito armeno, un elemento fondamentale per la realizzazione e per le caratteristiche architettoniche della fortezza.

La fortezza di Amberd è stata costruita nel XI al XIII secoli. La costruzione a due piani fu protetto dalle mura con le torri. Le caratteristiche principali architettoniche delle costruzioni della fortezza medievale hanno trovato la loro riflessione in questa fortezza.

Un cenno particolare merita il piccolo edificio termale addossato alle mura, appena sopra la porta del palazzo. Si tratta di una testimonianza di notevole interesse sul piano anchitettonico.

La presenza delle terme, elemento insolito nelle costruzioni a carattere militane, sottolinea inoltre la ricchezza e quindi l’importanza del complesso di Amberd ed insieme la persistenza di particolari esigenze che si riscontrano come è ben noto nel mondo nomano e che divennero pure caratteristiche nell'ambito arabo.

Amberd era probabilmente solo la residenza estiva dei principi, con un vasto palazzo fortificato ed un borgo per i servi senza alcuna fortificazione. Il luogo era importante sia perché vicino ai pascoli montani dell’Aragats, dove durante l’estate i pastori dei principi conducevano una vita nomade con i loro greggi, sia perché non lontano dalle sorgenti, perfettamente controllabili, dell’intero sistema idrico che forniva l’acqua ai territori sottostanti; ciò permetteva ai principi di Amberd di tenerli saldamente in loro potere.

Proprio al centro, tra il palazzo e l’estremità del promontorio , c’è una chiesa a cupola, costruita nel 1026 dal condottiero Vahram Pahlavuni. Le decorazioni esterne sono semplici ed espressive, con la cupola coronata da un umbrello. Un’iscrizione del XIII secolo, sulla parete della chiesa presso l’entrata meridionale, testimonia chiaramente il totale controllo che i padroni del castello avevano sulle sorgenti.

Si ha notizia, prima della morte di Vahram, di una visita fra il 1040 e il 1050 di Sargis Vardapet al Grigor Magistros Pahlavouni, che si trova ad Amberd per incarico del re Gagik II. Tra i documenti che ci permettono una esatta datazione, possediamo una lettera del coltissimo uomo di stato Grigor Magistros Pahlavouni (990-1058), archimandrita di Ani attorno al 1050; grazie ad essa possiamo provare che Amberd appartenne ai principi Pahlavouni dal X secolo fino all’invasione dei Selgiuchidi.

Per la protezione degli ingressi ad Amberd si trova ripetuta l’antichissima soluzione di costringere ad avvicinansi alla porta con un percorso obbligato.

L’importanza del complesso di Amberd per la grandiosità dell’impianto difensivo e per la presenza di una ricca tipologia edilizia permette di formulare considerazioni architettoniche su scala più vasta e di instaurare un rapporto di tipo territoriale, che oltrepassa la tradizionale forma di valutazione, troppo spesso limitata all’analisi del monumento singolo.

Nel caso di Amberd si ripropone poi con singolare evidenza il tipico rapporto architettura-ambiente proprio dell’ambito armeno. Si tratta infatti di costruzioni non solo particolarmente legate alle caratteristiche naturali del territorio, essendo tutte costantemente realizzate nella pietra locale, ma anche sul piano formale riprendendo gli aspetti nudi e di massima plasticità dell’alto piano e delle montagne armene. l castello fu restaurato nel 1970-75.