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| Cattedrale di EchmiadzinIl complesso patriarcale di S. Echmiadzin ( discesa dell’ Unigenito ) si trova nella città di Vagharshapat o Echmiadzin della provincia di Armavir. La quarta città dell'Armenia, Echmiadzin, fu capitale dal 184 al 340 circa. È un luogo sacro per gli armeni. S. Echmiadzin è la Santa Sede del Catholicos armeno Garegin II, il capo spirituale della Chiesa Apostolica Armena. Il monumento più importante di Echmiadzin è la sua cattedrale, costruita originariamente da San Gregorio Illuminatore come una basilica a volta nel 301-303, quando l'Armenia era l'unica nazione del mondo a riconoscere il Cristianesimo come religione di stato. Secondo gli annali armeni del V secolo, San Gregorio ebbe una visione di Cristo che scendeva dal cielo e colpiva il suolo con un martello d'oro per mostrare il luogo dove sarebbe dovuta essere costruita la Cattedrale. Quindi il patriarca diede alla chiesa e alla città il nome di Echmiadzin, che significa "il luogo dove discese l'Unico Figlio". Nella sua forma attuale non è però più quella originale del IV secolo. Nel 480 il governatore romano dell'Armenia, Vahan Mamikonian, ordinò che la basilica ormai in rovina venisse rimpiazzata con una nuova chiesa con pianta a croce. Nel 618 venne rimpiazzata la cupola di legno con una in pietra poggiante su 4 massicci pilastri uniti ai muri esterni per mezzo di arcate. Da allora la chiesa è rimasta quasi intatta fino ai giorni nostri. All'inizio del XVIII secolo comparvero affreschi all'interno e bizzarre rotonde sopra gli absidi. La torre campanaria a tre livelli situata all’ingresso della chiesa è riccamente scolpita e risale al 1648. All’interno le dimensioni della chiesa sono modeste ma il soffitto è decorato con splendidi affreschi raffiguranti un giardino orientale pieno di rose, cipressi e cherubini alati. Al centro vi è un altare, nel punto in cui San Gregorio vide la luce divina toccare il terreno, con un’immagine della Madonna con il Bambino circondata da ricchi arazzi. Interessante è anche il “tesoro” della chiesa, sul retro della cattedrale, dove sono riuniti importanti cimeli compresa la Sacra Lancia, l’arma utilizzata per trafiggere il fianco di Cristo sul Calvario, reliquie dei Santi Taddeo, Pietro e Andrea, e vari frammenti dell’Arca di Noè. A ovest della Cattedrale si trova la Porta di San Tiridate costruita nel IV secolo, che porta all'imponente Palazzo del Patriarca. La cattedrale sorge in un grande giardino quadrangolare dove si trovano anche il seminario ed altri edifici che ospitano le celle monastiche. Echmiadzin e` anche il sito del primo centro della scrittura e della tipografia. Tutt’attorno alla cattedrale sorgono splendidi khatchkar, le “pietre (a forma di) croce”, alcuni elaboratissimi, uno dei prodotti più caratteristici dell’arte religiosa armena, che a migliaia (circa 40 mila sono quelli conservati) segnano con la loro presenza il carattere cristiano del territorio armeno. |