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Il Monastero di Marmashen

Il complesso monastico di Marmashen, a 8 km sud ovest della città di Gyumri, subito dopo il villaggio di Varambert, si staglia sui frutteti lungo il fiume Akhuryan, accanto a un ruscello che termina in una cascata.

Qui potrete visitare tre chiese di un incantevole tufo color albicocca costruite l’una accanto all’altro vicino a un frutteto, oltre alle rovine e alle fondamenta di altri edifice.

Vahram Pahlavuni, le cui pietre tombali si trovano nel gavit, tra il 988 e il 1029 ha costruito la Chiesa di S. Stepanos - la chiesa più grande. Il gavit stesso risale al XIII sec. Le antiche pietre utilizzate per realizzarla, con le loro elaborate incisioni, sono state incorporate in edifici di epoca piu recente durante I lavori eseguiti da un gruppo di restauratori italiani negli anni 60.

Importanti sono anche una Chiesa Astvastatsin e alcuni resti di S. Pietro e ritrovamenti del IV sec., vicino a una chiesa a pinata circolare portata alla luce di recente, insieme a fondamenta pre-cristiane e a molte costruzioni accessorie. Il complesso si caratterizza per le sue cupole a ventaglio, molto rare nell'architettura armena.Il complesso fu distrutto da Seljuks e in seguito ricostruito dal nipote di Vahram.

Sfortunatamente, il terremoto del 1988 ha causato grossi danni non solo alle costruzioni civili, ma anche alle chiese e ai monasteri. Il Monastero di Marmashen appartiene all’elenco dei monasteri danneggiati dal terremoto.

C'è anche un ponte (X sec.) vicino al fiume Akhuryan. Dall'altra parte del fiume, vicino a un insediamento medievale, si trovano alcune tombe dell'Età del Bronzo.

Il paesaggio che circonda le chiese, un pacifico ambiente rurale con vaste distese d’erba tipico della provincia di Shirak è punteggio di tombe scolpite e khatchkar.